Fricieuj ‘d patate della nonna

Hai presente quei piatti che ti riportano immediatamente all’infanzia? Tra questi, per noi, ci sono i “fricieuj”, una ricetta tipica piemontese e contadina composta principalmente da patate e uova, che mia nonna cucinava a mio papà, lui preparava a noi da piccolini e ora facciamo anche noi, tornando bambini in un sol boccone.

Anche se è una ricetta tipica, ce ne sono moltissime versioni con piccole varianti tra loro, infatti è un piatto conosciuto anche con il nome di friciulin di patate o frità con purea. Ti proponiamo sia la nostra versione, sia una versione più tradizionale: puoi provarle entrambe o scegliere la ricetta che ti piace di più! 🙂 Da parte nostra ti assicuriamo che anche se è un piatto semplice, è gustosissimo e goloso.

Fricieuj ‘d patate della nonna piemontese:
Prendere due o tre patate (a seconda della grandezza) e farle bollire. Una volta cotte, schiacciarle con una forchetta, fino a quando sono ridotte a pezzettini. A parte, sbattere cinque uova e poi, quando le patate non sono più bollenti, unirle. Aggiungere un pizzico di sale e mescolare.

A questo punto, in una padella anti-aderente, far sfrigolare un pò di burro facendolo scaldare ma facendo attenzione a non bruciarlo! Quando il burro è pronto, versare nella pentola il composto di patate e uova, e lasciar cuocere. 

Quando il lato a contatto con la pentola diventa dorato bisogna girare i fricieuj: per fare questo, non c’è bisogno di far attenzione che rimanga tutto intero: si può “rompere” in più parti (anzi, per la nostra versione è un requisito fondamentale) e si girano i vari pezzi con comodità.

Una volta che entrambi i lati sono dorati, si può spegnere il fornello e gustare i nostri fricieuj belli caldi! 🙂

Frità con purea
(variante così tradizionale, da essere scritta in piemontese! Ma non preoccuparti: metteremo la traduzione! 🙂 )
Fé broé dontrè patate e sgnacheje da bin. 
Fate bollire due o tre patate e schiacciatele bene fino a farne una purea.
Quand che a saran pì nen bujente, buteje andrinta a la sbatùa ‘d sinch euv, sal e formagg.
Quando saranno raffreddate aggiungeteci cinque uova sbattute, sale e formaggio.
Toiré bin e fricassé come për la frità sòlita.
Rimestate bene e friggete come per la solita frittata.

In questa variante, si cuoce tutto con un pò d’olio e c’è in più il formaggio. Di quest’ultimo si lascia libera scelta sulla quantità e sulla qualità.


Anche questa ricetta sembra molto buona e ti invitiamo ad assaggiarle entrambe! 🙂
Meglio ancora se con le nostre patate e le nostre uova fresche, che è proprio come le mangiavamo e mangiamo ancora noi oggi! 🙂

Per qualsiasi dubbio, informazione o prenotazione puoi scriverci su whatsapp al 339 5497229, chiamarci allo stesso numero, scriverci qui o venirci a trovare al punto vendita.

Ti aspettiamo! 🙂

La forza di Ercolina: storie dalla nostra stalla

A volte un musetto tenero e carino, può nascondere tanta forza. Questo è il caso di Ercolina, una delle nostre nuove vitelline.

vitellina di poche settimane azienda agricola sottoboschi di bunino caselette
Ercolina che mi guarda con occhi dolci, in un momento di riposo. Curiosità: sul suo orecchino, scritto a mano, puoi leggere il suo nome e sotto il nome del papà. Questo vale per tutte le mucche della nostra stalla, così, quando vieni da noi, sai come riconoscerle!

La storia di Ercolina è molto particolare, in alcuni tratti un pò triste, ma anche piena di speranza, dolcezza e ripresa! Tutto è cominciato qualche mese fa, momento in cui scopriamo che la mucca che avrebbe partorito Ercolina non stava bene. Come sempre, abbiamo chiamato subito il veterinario e nonostante i numerosi tentativi, il male di questa mucca era incurabile. Avevamo però una scelta: provare a indurre la nascita e fare un parto assistito (un parto in cui la mucca viene aiutata a partorire da noi e dal veterinario) e tentare di salvare almeno la vitellina. Non è stata una scelta facile, in quanto la madre era molto debole ed in gravidanza da solo 7 mesi, per cui la vitellina aveva poche possibilità di sopravvivenza, dato che normalmente i cuccioli di mucca nascono dopo 9 mesi e 15 giorni di gestazione.

Anche se con un pò di titubanza, la speranza ha avuto la meglio e abbiamo deciso di tentare: così l’8 maggio, con un parto assistito è nata la piccolissima Ercolina, che in quel momento aveva solo il 30% di possibilità di sopravvivere, ma sicuramente meglio dello 0% che avrebbe avuto se non avessimo tentato. Purtroppo infatti, per i nostri animali, non ci sono le incubatrici come per le persone, motivo per cui nascere prematuri è molto rischioso. Per la madre purtroppo, come previsto, non c’è stato nulla da fare e questo ha lasciato la neonata orfana.

Nonostante questo momento molto triste e pieno di incertezza, non ci siamo dati per vinti ne noi, ne la piccola vitellina! Ercolina non aveva ancora il cervello sviluppato al 100%, respirava a fatica, aveva il battito irregolare e qualsiasi cosa l’affaticava moltissimo: dopo ogni tentativo di mangiare, anche poche sorsate, finiva addormentata o addirittura svenuta. Nonostante questo, nei primi giorni, con un latte preparato apposta per lei, tentavamo di nutrirla in ogni momento possibile con il biberon, e non sempre i tentativi andavano a buon fine, anche se a volte qualcosina riusciva a mangiare.

Leggi tutto “La forza di Ercolina: storie dalla nostra stalla”
RSS
Follow by Email